LA MONTATURA

 

La montatura serve da supporto alle lenti correttive. La scelta della montatura deve essere adeguata al viso del paziente, alla distanza interpupillare, alla tipologia di lente prescritta e al difetto refrattivo. Infatti, una lente progressiva non è adeguata a montature piccole, lenti astigmatiche con potere elevato non possono essere inserite su montature avvolgenti e le montature “glasant” (lenti “libere”, prive del contorno della montatura) non sono adeguate per lenti di potere elevato. Le montature vengono realizzate in calibri diversi (il calibro rappresenta la dimensione in larghezza), al fine di adeguare l’occhiale alle proporzioni del viso e alla distanza interpupillare del paziente.
Le montature possono essere di diversi materiali:


metallo • celluloide • resine epossidiche


Le leghe di metallo utilizzate sono morbide, in modo da consentire la piegatura. Sono, inoltre, resistenti al sudore, al fine di evitare reazioni cutanee e allergiche. I metalli sono sottoposti a trattamenti speciali, che riducono il peso totale dell’occhiale e migliorano la resistenza all’usura. Metalli, come l’acciaio inox o il titanio, vengono impiegati anche nella realizzazione degli occhiali che definiamo “senza montatura” (in gergo tecnico chiamati “glasant”), ottenendo un prodotto molto leggero e resistente.
Le montature in celluloide sono costruite in materiali plastici, come l’acetato di cellulosa o polimeri simili, che, per la loro elasticità, consentono di essere modellati, una volta riscaldati, senza alterarne la forma e il colore originali.
Le resine epossidiche sono, invece, materiali organici termoindurenti, più rigidi e resistenti ai graffi rispetto ai materiali plastici. Infatti, se queste vengono riscaldate, si deformano con maggiore difficoltà e, una volta raffreddate, mantengono la deformazione indotta; se poi vengono riscaldate nuovamente, intorno agli 80°C, tendono a riacquistare la forma originaria (materiale a memoria di forma).

 

 

 


La posizione dell'occhiale sul viso
L’occhiale deve consentire la migliore visione possibile. È necessario, quindi, che la sua posizione non causi alterazioni nella percezione delle immagini, dovute a disallineamenti o decentramento delle lenti. Il centro ottico della lente, normalmente, deve coincidere con il centro pupillare; qualora, invece, si voglia creare un effetto prismatico, utile in caso di lievi strabismi, risulta necessario indurre un decentramento.
La parte frontale della montatura deve essere inclinata di qualche grado rispetto alle astine (angolo pantoscopico). La parte bassa della lente deve essere più vicina al viso rispetto alla parte alta, per consentire all’immagine prodotta dalla lente di focalizzarsi al centro dell’occhio (il punto nodale in cui tutti i raggi luminosi nel loro passaggio si focalizzano perfettamente sulla retina).
Se il frontale della montatura risulta essere perpendicolare rispetto alle aste, la visione  risulta confusa, con conseguente difficoltà di adattamento.
Nel caso di lenti astigmatiche, è importante che l’occhiale sia realizzato in maniera tale per cui la montatura rispetti gli assi dell’astigmatismo: se la posizione della lente (rispetto alla montatura) è inclinata, la visione risulta distorta.


Gli occhiali da sole
Gli occhiali da sole non sono semplicemente delle lenti colorate. Questi si differenziano a seconda dei diversi trattamenti in grado di proteggere gli occhi dalle radiazioni luminose dannose: dai semplici filtri anti UV ai trattamenti fotoselettivi a nanometri controllati.


Le  colorazioni
La funzione più importante di un occhiale da sole è la capacità di proteggere gli occhi dai raggi dannosi UV. È possibile scegliere fra un’ampia gamma di colorazioni; i colori chiari possono essere indicati in ambienti poco o parzialmente soleggiati (lenti fumé o colori ambrato, rosato o grigio chiaro), mentre, in ambienti molto soleggiati, è consigliato utilizzare lenti con colori scuri (verde scuro, grigio scuro, marrone etc.), sia nel caso di lenti correttive che di lenti neutre (senza correzione diottrica).
La colorazione scura non è da sola sufficiente a garantire la protezione dalle radiazioni luminose nocive: sono, infatti, importanti anche la scelta del materiale e il tipo di trattamento filtrante.

La scelta del colore
La scelta del colore è sicuramente soggettiva. Sarebbe però necessario fare alcune considerazioni legate ai principi di ottica fisica.


L’occhio umano è un sistema ottico, al pari di qualsiasi altro sistema creato dalla tecnologia, e le “aberrazioni” (deformazioni delle immagini nel loro passaggio attraverso le componenti dell’occhio) sono esattamente le stesse di qualsiasi sistema ottico artificiale (es. telescopio). La luce bianca che entra nell’occhio subisce una “dispersione cromatica”, ossia viene scomposta nei diversi colori che la compongono (esattamente come avviene alla luce del sole nel passaggio attraverso le gocce d’acqua che creano l’arcobaleno). Tale dispersione cromatica fa sì che le componenti verde e rossa dello spettro luminoso si trovino in due diverse posizioni rispetto alla retina e non si focalizzino in uno stesso punto. Pertanto, quando si sceglie una lente colorata per proteggere gli occhi dalla luce solare, sarebbe preferibile utilizzare il colore marrone per i soggetti miopi (questo consentirà di avvicinare maggiormente alla retina la componente rossa dello spettro) ed il verde per i soggetti ipermetropi (questo consentirà di avvicinare maggiormente alla retina la componente verde dello spettro). È opportuno che la scelta del colore venga effettuata dopo una prova in ambiente esterno per conseguire la migliore visione soggettiva.


Il trattamento polarizzato
Il trattamento polarizzato consente un maggior comfort visivo, schermando il riverbero e le immagini specchio che si creano quando la luce si riflette su superfici altamente riflettenti (manto stradale bagnato, specchio d’acqua, neve, superfici metalliche, etc.).
La luce naturale non è polarizzata, oscilla in ogni direzione, ma, quando è riflessa da una superficie liscia, viene indirizzata verso una direzione precisa e diventa polarizzata, creando l’effetto riverbero che produce abbagliamento. La lente polarizzata è dotata di una struttura a micro rete verticale, che filtra la luce riflessa con polarizzazione orizzontale, eliminando l’effetto riverbero. Le lenti polarizzate possono essere associate a diverse colorazioni, migliorando così il contrasto e il comfort visivo.


Le lenti fotocromatiche
Le lenti fotocromatiche reagiscono alle diverse condizioni di luce e vengono attivate dai raggi UV. Queste lenti, perciò, si scuriscono alla luce del sole utilizzando la radiazione ultravioletta, mentre, in condizioni di scarsa luce (ambiente interno, di notte, in ambienti poco illuminati, in auto, etc.), sono chiare come una normale lente da vista. Le lenti fotocromatiche offrono, inoltre, una buona protezione nei confronti delle radiazioni UV. Possono essere prodotte in plastica o vetro.

 

 

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